Esplorando la villa Pliniana: Lusso e storia da vivere

I primi a parlarne furono i latini Plinio il vecchio e Plinio il Giovane, ma la sontuosa dimora
meritò più tardi anche la menzione di Leonardo da Vinci e di Alessandro Volta: abitata quindi
dai Visconti Borromeo, visitata dal poeta Shelley e poi acquistata dai Belgioioso, la villa
Pliniana ha insomma una storia lunga e ricca di aneddoti, di mistero e di storie romantiche. La
Pliniana è passata ora attraverso un restauro complesso e meticoloso e, grazie alla
collaborazione con la prestigiosa struttura alberghiera “Il Sereno”, è finalmente tornata a
vivere: suite e appartamenti di lusso, con il tocco di design di Patricia Urquiola, permettono
non solo di conoscere da vicino le meraviglie di questa villa unica, ma di immergersi nella
privacy e nella riposante natura del lago.

intervista alla Sig. Ottolenghi, proprietario di Villa Pliniana
1. Quando la tua famiglia si è interessata al Lago di Como? È possibile parlare
sull’amore?
Certo, si tratta di amore! Prima mio padre si innamorò di Villa Plinian,
quando l’ha vista mentre passeggiava sul lago con i suoi amici, e ha deciso
compralo non appena è stato messo in vendita nei primi anni ’80. Poi mi sono innamorato anch’io. Ma io, come mio padre, dovevo conoscere l’amarezza delusione dopo numerosi ostacoli burocratici a ciascuno cercando di restaurarlo, e volevo venderlo a metà degli anni ’90.

E così, selezionando argomenti per convincere un potenziale acquirente, ho notato
Quanto è speciale questa villa: la natura che la circonda è perenne e
una storia misteriosa, un senso di solitudine e guarigione che ha dato. IN
di conseguenza, da venditore, sono diventato un fan di questo luogo lussuoso.
2. Il mistero di questa villa è noto a molti. Potresti dircelo?
la sua storia?
La villa si trova su un’insolita sorgente pulsante, soprattutto in estate
è chiaramente visibile. Questa fonte ha attratto scienziati fin dai tempi antichi.
e prende il nome dai naturalisti Plinio il Vecchio e suo nipote Plinio
Il più giovane, che ha scritto di lui già 20 secoli fa. A proposito
La fonte racconta anche Leonardo da Vinci nel Codice Leicester (he
andò a trovarlo mentre accompagnava Bianca Maria Sforza al suo matrimonio con
Massimiliano I nel 1494), famosi scienziati scrissero di lui e in seguito
epoche come Paolo Giovio e Alessandro Volta. Nel 1573 il sovrano di Como
Giovanni Anguissola acquistò la sorgente e il terreno circostante e vi costruì una villa,
che ammiriamo ancora oggi. Poiché non aveva eredi,
la villa passò alla famiglia Visconti Borromeo nel XVII secolo. Nel XVIII sec. comprato una villa

la famiglia Canarisi di Torno, visitata nel 1818 dal poeta Shelley, e poi
la famiglia Belgiojoso ne divenne proprietaria. Sono stati loro a produrre su larga scala
restauro, probabilmente nel 1840, e questo fu l’ultimo restauro della villa
prima che ce la facessimo. Fu in quegli anni che il principe Emilio di
Beljdojoso ha portato qui la sua amata Anne Berthier de Vangram, una
delle più belle signore parigine. Hanno vissuto nella villa per diversi anni, e poi
tempo questo palazzo era il centro della vita laica e culturale.
Si racconta che un giorno si gettarono nel lago dalla bella loggia della villa
Pliniano nudo, avvolto solo in un lenzuolo, e così sembrava a tutti
un fantasma è apparso vicino alla fonte. Con una storia così ricca
e la posizione insolita di questa villa, tanto ne è nato
storie romantiche e fantastiche.
3. Finalmente, secoli dopo, si può godere delle luci della villa e del rinnovato parco.
Quali difficoltà hai incontrato durante il restauro?
La villa è sempre stata al centro dell’attenzione degli abitanti del lago e numerosi
visitatori curiosi, motivo per cui è stato restaurato
sembrava particolarmente difficile, poiché ognuno aveva la propria opinione
su cosa fare e cosa non fare. Inoltre, la villa è stata costruita nel
1500 e vi arrivavano solo via acqua, quindi era necessario
facilitare l’accesso dal lago (le barche moderne sono diverse da
barche di quei tempi) e consentire l’accesso dalla riva per auto e camion,
perché senza la strada il restauro sarebbe impossibile o troppo
caro. Ci sono voluti molti anni per risolvere i problemi di accesso e
concordare con varie autorità il modo migliore
ristrutturare la villa in modo che possa essere utilizzata
comodamente senza cambiare radicalmente la sua storia e la sua essenza. penso che
il risultato è degno e rende omaggio ai precedenti proprietari che
tanto amato Pliniano.

4. Abbiamo saputo che hai lasciato ai posteri il ricordo della tua famiglia…
Abbiamo rispettato ciò che era rimasto nella villa e ci abbiamo provato
per conservare l’eredità di quelle famiglie che hanno amato e speso questi luoghi
tempo e denaro per decorare la villa: Anguissola, Visconti, Canarisi e
Belgiojoso. Ma abbiamo anche voluto lasciare un piccolo segno ambientando
una lapide commemorativa sotto una antica posta da Giovanni Anguissola in
onore della costruzione della villa nel 1578, decorando i pavimenti di due piccole
sale e dipingendo sul posto un ritratto di mio padre in una delle sale principali
un ritratto sbiadito dal tempo.

5. Tornando al presente, come è nata la decisione di collaborare con
complesso alberghiero di recente apertura “Sereno”?
Per noi è stato un connubio riuscito e proficuo: la villa è stata restaurata
in modo da conservare lo spirito del mistero e della solitudine, da sottolineare
vero lusso per sottolineare la sua lunga storia. Pliniana no
verrà utilizzato come un normale hotel, anzi, richiederà
conoscenze e abilità speciali per il suo posizionamento e per la ricezione su questo
villa degli ospiti. La famiglia Contreras ha le competenze necessarie. A
Inoltre, si trova il loro nuovo hotel di lusso “Sereno”.
vicinanza. Il disegno su di esso ha innanzitutto enfatizzato la connessione
la magia del Lago di Como con il design italiano e la qualità fornita
i servizi e il servizio di ristorazione al più alto livello erano abbastanza coerenti
i nostri standard. Ci hanno suggerito di usare la villa come o possedere

camera d’albergo, permettendo ai clienti di trascorrere in famiglia

o eventi aziendali o semplicemente immergiti nella solitudine con
natura e storia.